Cisti del pancreas

Si stima che le neoplasie cistiche pancreatiche siano presenti tra il 2 e il 45% della popolazione generale. Il comportamento biologico varia da malattia benigna a maligna perciò una corretta gestione delle neoplasie cistiche pancreatiche può prevenire la progressione al cancro del pancreas riducendo al minimo la necessità di interventi non indicati o di screening.

Scorri l’immagine per scoprire una esemplificazione delle neoplasie cistiche pancreatiche

Come ghiandola il pancreas ha una produzione di succhi digestivi. Questi sono raccolti attraverso un sistema di raccolta formato da dotti confluenti in uno o più dotti principali, i quali sboccano nell’intestino. Tale apparato può essere colpito dalla formazione di cisti o dilatazioni segmentarie che rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di tumori, Tra queste troviamo le neoplasie cistiche pancreatiche e le IPMN (neoplasie mucinose papillari intraduttali).

Come fare diagnosi?

Non sono disponibili marcatori nel sangue per differenziare il tipo di cisti pancreatica o identificare un cancro. L’antigene carboidratico (CA) 19.9 può essere preso in considerazione nel sospetto di preoccupazione per la trasformazione maligna di una lesione cistica.

La risonanza magnetica pancreatica è il metodo più valido per il follow-up, cioè il controllo periodico, di una neoplasie cistiche pancreatiche. Nel caso sia accertata la presenza di una neoplasia maligna l’utilizzo di altre metodiche è utile per ottenere un quadro il più chiaro possibile integrando informazioni complementari derivanti da diversi esami.

Tra queste metodiche possiamo elencare:

  • la Tomografia computerizzata o TC, che utilizza mezzo di contrasto iodato iniettato nel circolo sanguigno
  • la ecoendoscopia, una ecografia prodotta da una piccola sonda posta a stretto contatto con la lesione perché montata sulla punta di uno strumento, detto endoscopio, che viene introdotto dalla bocca fino allo stomaco che si trova in contiguità della ghiandola pancreatica. Attraverso questo esame è possibile prelevare del materiale dalla cisti tramite puntura e aspirazione

Alcuni sintomi e caratteristiche strutturali della lesione cistica o della conformazione della via escretrice del pancreas sono più frequentemente associati a trasformazione maligna della lesione.

Come e quando eseguire un controllo?

Ogni 6 mesi per il primo anno, poi ogni anno in caso non ci siano fattori di rischio e non sia necessaria una asportazione chirurgica. Se il quadro si modifica occorre anticipare i controlli.

La combinazione di caratteristiche morfologiche, sintomi, risultati degli esami di laboratorio e strumentali compongono un mosaico che disegna la strada da percorrere.

Delle formazioni cistiche del pancreas una grossa distinzione avviene tra quelle contenenti materiale mucinoso (muco, in verità) e a contenuto sieroso. Le prime, ad alto rischio di trasformazione maligna, soprattutto se oltre e 4 cm di diametro, e le seconde che rappresentano una entità benigna e, in caso di un nuovo riscontro, a meno di sintomi specifici, si consiglia un follow up ogni 6 mesi per un anno. Se il quadro non subisce variazioni non è necessaria alcuna altra indagine.

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